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Il primo incontro
Il primo incontro dei giapponesi con il pastore tedesco avvenne nella penisola di Shandong, in Cina, nel 1914.
La penisola era territorio coloniale tedesco e quando i giapponesi procedettero alla sua occupazione conobbero una comunità di tedeschi che vivevano con uno sparuto gruppo di questi meravigliosi cani.
Se ne innamorarono subito e fu considerato il cane ideale per il guerriero e per l’impero.
Già nel 1920 cominciarono a chiederli per l’esercito che ne aveva bisogno per controllare una parte del territorio della Manciuria, entrato a far parte dell’impero dopo la vittoria nella guerra russo-giapponese del 1905.
I compiti del pastore tedesco
I cani di razza giapponese erano giudicati inadatti ad assumere il ruolo egregiamente svolto dai pastori tedeschi.
Il loro compito principale era quello di sorvegliare luoghi strategicamente o economicamente importanti come miniere di carbone, basi militari, ferrovie e similia.
I pastori tedeschi erano chiamati shepado dall’inglese sheperd.
Divennero presto simbolo della potenza militare dell’impero giapponese e del coraggio indomito.
Le imprese di Nachi e Kongo e Meri
Il 18 settembre 1931 avvenne il cosiddetto incidente di Mukden.
Ci fu un’esplosione che danneggió in parte la ferrovia giapponese di Mukden e divenne il pretesto per invadere la Manciuria.
Durante questo scontro bellico furono leggendarie le imprese svolte da tre pastori tedeschi.
Si trattava di tre fratelli di nome Nachi, Kongo e Meri, due maschi e una femmina.
Meri scompare presto dalle cronache belliche successive perché femmina e con un nome troppo occidentale.
I cani erano nati a Tsingtao e vennero addestrati dal Maggiore Itaku Itakura come cani messaggeri per l’esercito.
Facevano parte del Secondo battaglione dell’esercito indipendente a difesa della Manciuria.
Il maggiore dispensava loro dolcetti e caramelle e li trattava come figli.
Niente di più sbagliato aggiungiamo noi ????!
Combatterono strenuamente e attraversarono più volte il territorio nemico per consegnare i vari messaggi.
La loro eroica morte
Ferirono e uccisero numerosi soldati prima di perire anche loro colpiti uno al petto e l’altro allo stomaco e caddero a terra sopra i corpi dei numerosi nemici vinti.
Il corpo di Kongo non fu mai ritrovato e venne sostituito con quello di Meri.
I cadaveri di Meri e Nachi divennero quelli di Nachi e Kongo e vennero sepolti con tutti gli onori del caso.
Come una storia diviene leggenda
Due mesi dopo la scomparsa dei suoi fedeli cani trovó la morte anche il Maggiore Itakura che volle essere seppellito di fronte alla tomba dei suoi amati pastori tedeschi.
Questa storia del leale e forte soldato che ha seguito nella morte i suoi eroici cani e il loro rapporto simbiotico divenne leggenda.
Si continuò a tramandare la storia dei due cani in riviste, giornali, gli furono dedicate delle scuole, delle canzoni ecc…
Addirittura nel 1933 proprio nella città natale del Maggiore venne scolpito da Aoyanagi Toshio un monumento funebre rappresentante un pastore tedesco in dimensioni reali chiamato “Monumento ai Cani Leali”.
È chiaro che in tutta questa storia ci sarà del vero ma molto di quanto diffuso sarà senza ombra di dubbio stato ingigantito, se non inventato di sana pianta per far risaltare l’importanza del pastore tedesco e renderlo un simbolo della potenza imperiale.
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