Dopo aver parlato del ruolo dei pastori tedeschi come porta ordini, affronteremo un altro importante compito svolto in maniera eccellente dai pastori tedeschi: il soccorso degli uomini sul campo.
Nella scuola di Lechenich, di cui abbiamo parlato nella prima parte, oltre ai cani da guerra furono addestrati i primi cani da soccorso, di cui si servì anche la Croce Rossa.
Tra le trincee nemiche, purtroppo, si estendeva un’ampia zona di terra occupata dai cadaveri dei soldati caduti in battaglia che nessuno aveva a cuore di rimuovere ma anche dai numerosi feriti, sia gravi che non, che nessuno voleva soccorrere per non incappare nel fuoco nemico e così morire. Era una specie di “terra di nessuno” da cui provenivano numerose richieste di aiuto dei soldati feriti e rimasti a terra. I pastori tedeschi, insieme agli infermieri, venivano impiegati per ritrovare e portare in salvo questi soldati di cui nessuno si curava. Spesso si occupavano sia dei feriti del proprio esercito che di quello nemico e miracolosamente ne uscivano illesi. I soldati in trincea volutamente mancavano il bersaglio per permettere ai cani di recuperare i feriti. A volte era difficile distinguere le urla o le fievoli richieste di aiuto dei soldati a causa dei rumori della battaglia. Spesso i feriti che riuscivano ancora a muoversi seppur con difficoltà cercavano di mettersi al riparo dal fuoco avversario nascondendosi nei crateri provocati nel terreno dai proiettili di grosso calibro. Non sempre erano in grado di chiedere aiuto però e allora i pastori tedeschi con i loro infallibili sensi sempre in agguato andavano a “caccia”, se così si può dire, di queste persone. A volte udivano un rantolo, a volte notavano un leggero movimento, oppure semplicemente si fermavano ad ascoltare il battito del loro cuore.
Erano addestrati a cercare i feriti in silenzio, in mezzo al fango e alla montagna di cadaveri che li circondavano. Se riuscivano a scovare uno dovevano strappare un pezzo di stoffa appositamente cucito sulla divisa definito brinsel. In mancanza di esso potevano raccogliere un qualsiasi indumento come un cappello, un guanto o direttamente potevano strappare con i loro denti aguzzi un pezzo di divisa. Poi dovevano riattraversare correndo il campo, giungere dagli infermieri e mostrare loro il brinsel, segno inequivocabile della loro ricerca andata a buon fine. Solo a quel punto gli infermieri si muovevano, guidati dai cani, per recuperare il ferito.
Proprio grazie ai pastori tedeschi impavidi e sprezzanti del pericolo i soldati feriti ricevevano le giuste cure, altrimenti la loro sorte sarebbe stata quella di rimanere a terra in una lunga agonia fino al sopraggiungere della morte.