Eccoci! Questo è il momento clou, il più emozionante e magico nella vita della cagna ma anche nella nostra.
Ormai se ci avete seguito fin qui avrete capito che per noi l’allevamento è vita e allora che cosa sono la gravidanza e il parto se non la sublimazione della vita stessa?
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La gravidanza
Non staremo qui a spiegare come avviene l’accoppiamento e tutto quel che ne consegue perché non lo riteniamo necessario ma preferiamo concentrarci sul dopo.
Verso il 26esimo giorno si può fare l’ecografia per confermare che sia in atto una gravidanza.
Molto spesso l’ecografista conterà anche i cuccioli.
Ricordatevi che può esserci sempre un margine di errore perché la cagna non sempre sta ferma o sdraiata e quindi un cucciolo può essere contato più volte o non contato proprio.
Che emozione sentire tanti cuoricini battere all’unisono!
E poi vederli tutti lì su uno schermo che si muovono, uno a testa in giù, uno fa le capriole, uno girato e via dicendo… Che miracolo immenso la vita!
Si torna a casa carichi di gioia ma anche più risoluti perché ormai è una certezza: a breve arriveranno dei cuccioli.
Il passo successivo è il monitoraggio della cagna.
Non bisogna rischiare che aumenti troppo di peso, che si stanchi eccessivamente, che arrivi al parto stressata.
Si osserva ogni suo più piccolo cambiamento caratteriale o fisico e ci si sorprende per il suo modo di reagire e per il suo bisogno costante di affetto.
Il parto
Che dire? Emozioni e ansia a non finire!
Si contano i giorni, e si cerca di capire quando avverrà osservando i segnali.
Comincia a preparare il rifugio? Buon segnale ma non decisivo.
Ci sono cagne che cominciano a raspare, a scavare, a creare tane per i loro cuccioli ma non sempre è così.
Cagne che non mangiano prima di entrare in travaglio e cagne che mangerebbero pure noi!
Anche questo non è un segnale attendibile.
Si misura la temperatura della cagna prima e dopo i 60 giorni per capire se ci siano cambiamenti.
Di solito quando si avvicina il momento del parto la temperatura della cagna scende di 1 o 2 gradi e allora sì veramente ci siamo!
Anche in questo caso non sempre è così.
E allora come si fa a capire che ormai ci siamo? Semplice! Vivendo giorno per giorno con la cagna ce ne accorgeremo.
Si predispone una zona in cui farla partorire in tranquillità e a cui la cagna va abituata prima, giorno per giorno, affinché lo consideri un rifugio sicuro.
Si compra o si fa costruire una bella cassa parto.
In commercio se ne trovano di tutti i tipi.
Coibentate, in legno marino, di plastica, più o meno grandi e con bordi anti schiacciamento.
Si sceglie anche il materiale da utilizzare come pavimento per la cassa parto.
C’è chi consiglia un classico come i giornali, chi i trucioli, chi la segatura, chi la moquette insomma ognuno di noi può scegliere il materiale che preferisce purché non crei problemi alla cagna o ai cuccioli.
Bisogna porre attenzione alla temperatura dell’ambiente perché i cuccioli come i neonati non hanno termoregolazione ed è il calore corporeo della madre a riscaldarli.
A questo proposito esistono le lampade termiche create per riscaldare i cuccioli.
Ricordiamoci di non esagerare però nel riscaldare l’ambiente altrimenti la cagna potrebbe soffrirne e non gestire adeguatamente il travaglio e i cuccioli.
A questo punto tutto è predisposto a dovere e non ci resta che aspettare.
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